Mauro Sigura Quartet featuring Luca Aquino, TERRAVETRO

Sono tante le ragioni per cui ci si innamora appassionatamente dell’Italia, paese d’arte e di scoperte. La musica ha sempre occupato un posto importante, in particolare il jazz, ancora oggi molto presente per la varietà degli insegnamenti, l’eredità trasmessa alle nuove generazioni e la diversità dei progetti che vi pullulano. Nato a Torino, Mauro Sigura (oud, bouzouki e composizione) è uno dei giovani più attivi sulla scena musicale. Un eccellente percorso sia scolastico che da globe-trotter sonoro, attento e curioso gli hanno permesso di fare diverse esperienze, spingendolo ad attingere le proprie idee ben al di là delle frontiere del jazz. Ed è proprio quello che è successo agli albori del 2000 con il gruppo folk world jazz Vinagro che lascerà nel 2005 per andare a vivere in Sardegna, una terra dove da tempo germogliano le grandi promesse del jazz. In questo periodo, Mauro crea il suo quartetto attuale e, nel 2016, esce il loro primo album “The color identity” non solo accolto  favorevolmente dalla critica, ma anche premiato. L’album mostra chiaramente la strada intrapresa dall’ispirazione collettiva e il solco che si sta tracciando e che porterà allo splendido album Terravetro. Coniata dall’autore, questa parola dal doppio senso rievoca la forza della terra feconda dove attecchiscono e vivono i nostri sogni che a volte, come il fragile vetro, possono frantumarsi. Il viaggio, evocato dall’oud e dal bouzouki la cui presenza dinamica e colorata è un vero asso vincente in una formazione jazz, è onnipresente. Ne viene fuori una musica nuova che unisce, grazie allo spirito e alle sonorità, il Mediterraneo, l’Africa, l’Europa e si libera dell’etichetta di “world music” troppo riduttrice. Un album in cui, assieme ai fedelissimi ed eccellenti Gianfranco Fedeli (piano, dronin, elettronica), Alessandro Cau (batteria) e Tancredi Emmi (controbasso e basso elettrico), Mauro Sigura realizza dei magnifici interplay. Luca Aquino (tromba), figlio spirituale di Miles Davis e Chet Baker, ospite d’eccezione del gruppo e complice naturale, attraverso i raggi di luce che libera sposandosi alla perfezione con gli slanci dei compagni, vi aggiunge il suo soffio lirico.

Con una tale sinergia in cui bellezza e forza si uniscono in un flusso irresistibile, gli otto temi dell’album, nati principalmente da un’idea del maestro, sfilano come racconti militanti dove la forza terrestre e la fragilità dell’uomo si incrociano e cercano di unirsi. Così si va avanti tra “Désir” mai completamente appagato a causa del mistero dell’amore, “Listen, Noodle” (firmato Gianfranco Fedele) e la speranza incerta del sogno realizzato, fino alla luce lontana di una nuova vita in “Ad un solo passo”.

L’album rende anche omaggio a Cartagine , così vicina alla Sardegna e a Ceuta con il pezzo “I muri di Ceuta” scritto contro tutti i muri che imprigionano la libertà dei corpi e delle anime. Nell’album si parla anche del “Mistrale” il vento che spazza l’immobilismo e porta la novità e del “Calderone” il ghiacciaio più meridionale d’Europa in uno sconvolgente “Requiem per il Calderone”, canto di esortazione ecologica per quest’essere naturale che, soggetto ad un inesorabile scioglimento, muore piano piano.

L’album si conclude con un pezzo molto toccante “the secret of Pireo” dedicato ai rifugiati della guerra greco-turca che, in un’atmosfera offuscata, descrive il conflitto interiore scaturito dal rifiuto della propria cultura. In conclusione, Terravetro è un’opera sorprendente in cui la chiarezza del suono, la qualità della scrittura e del registro, l’importanza dei messaggi ne fanno un eccellente pamphlet umanista oggi più che mai indispensabile !

Dominique Poublan alias Dom Imonk
Articolo pubblicato in collaborazione con la Gazette Bleue (site, facebook)
Traduzione Stefania Graziano

 

Mauro Sigura : oud, bouzouki et compositions
Gianfranco Fedele : piano, dronin, électronique
Alessandro Cau : batterie
Tancredi Emmi : contrebasse, basse électrique
Luca Aquino : trompette

Label S’ard Music – Egea
Michele Palmas : Mixage
Sara Deidda : Photo

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